Fumo negli occhi

Si, è proprio fumo negli occhi per quei Monrealesi che ascoltano le melliflue parole del nostro amato Sindaco il quale prospetta, conforta, abbindola la nostra comunità con messaggi che sono di pura propaganda elettorale, come la creazione di posti di lavoro tra ARO e Complesso Guglielmo. E ci apprestiamo a esternare le nostre riflessioni su entrambe le questioni.

Auspicare di per se la creazione di nuovi posti di lavoro a Monreale per la gestione del Museo Multimediale è cosa che condividiamo, come penso la condividano tutti i detrattori di Di Matteo. Ma si tratta di detrattori anche loro immersi nella campagna elettorale. Limitarsi a dire che il Sindaco farebbe bene a non illudere i Monrealesi, facendo balenare opportunità lavorative al solo fine di ingraziarsi le loro simpatie è limitativo, riduttivo, nonché superficiale.

Se la critica che sollevano al Primo Cittadino è tutta qui, dimostrano pochezza culturale e intellettuale, poiché anche i sassi sanno che in campagna elettorale promettere posti di lavoro è prassi comune, non c’è nulla di anormale, fa parte del modo di fare politica della classe dirigente monrealese.  Ed è evidente che gli stessi detrattori vengono fuori con le loro critiche e osservazioni esattamente per le stesse ragioni: ci sono le elezioni!. È tutto qui ciò che sa dire il segretario Zuccaro? Siamo straniti! Dall’esponente più importante della politica di sinistra monrealese (o presunta tale) ci saremmo aspettati altro genere di riflessioni. Che il Complesso Guglielmo dovesse ospitare un Museo Multimediale si sa da tanto tempo, ma non ho mai sentito nessuno fare questo genere di rilievi, fino ad oggi.  Immagino che si sapesse già che la gestione del Museo avrebbe comportato la creazione di nuovi posti di lavoro. Quindi, cosa c’è di strano se il Sindaco le annuncia? Solo il fatto di essere in prossimità dell’evento elettorale? Ripetiamo, è solo la tempistica che è calcolata. Quindi gli avversari del Sindaco dovrebbero essere in grado di addurre rilievi più profondi e pressanti.

Infatti, il vero problema è un altro, e a nessuno dei sopracitati detrattori l’abbiamo sentito dire. Come al solito noi di Monreale Futura preferiamo andare a fondo alla questione, così come abbiamo fatto in tante altre circostanze.

La creazione di posti di lavoro attorno al Complesso Monumentale è cosa ovvia, lo abbiamo già detto, ma il Sindaco deve anche dire ai Monrealesi che questi lavoratori non necessariamente saranno concittadini, anzi sarà quasi impossibile che lo siamo. Infatti il bando ad evidenza pubblica che l’amministrazione si accinge a varare per l’assegnazione della gestione del Museo prevede la partecipazione di ditte che non sono obbligate ad assumere Monrealesi, soprattutto se le stesse ditte candidate non sono del luogo.  Questo deve essere chiaro. Le regole del bando non potranno prevedere l’assunzione forzata di operatori locali, poiché si verrebbe meno alla normativa di riferimento, che prevede l’assoluta libertà per le imprese partecipanti di assumere chi vogliono, visto che l’appalto sarà per loro costoso. E ci pare pure giusto! Quindi, caro Sindaco, non gettare fumo negli occhi alla gente, sperando di averne un ritorno di immagine. Non si gioca con le aspettative delle persone in un momento di grave crisi come questo.

FUMO

Ma il problema è ancora più grave, in quanto la selezione prevista dal bando dovrebbe in un certo qual modo (ma non saprei come) garantire la competenza e lo spessore culturale dell’imprenditore che si aggiudicherà l’appalto. Visto che i criteri di aggiudicazione riguarderanno prevalentemente il valore economico dell’appalto, si potrebbero presentare dei paperoni del tutto privi della conoscenza della cultura monrealese necessaria per gestire un’opera di questo rango. Auspichiamo che tra i criteri del bando, prima di quelli economici, ci siano quelli culturali. Ma siamo convinti che il Sindaco non ci abbia neppure pensato. Speriamo di sbagliarci.

Un’altra riflessione che facciamo riguarda la stessa opportunità di realizzare il Museo Narrativo Multimediale. In un paese come il nostro, strapieno di monumenti di altissimo profilo, che da soli potrebbero meglio narrare le vicende della nostra storia, era proprio necessario rinchiudere i visitatori dentro il Complesso Guglielmo? È come se ce ne fregassimo del nostro patrimonio architettonico, tanto si sta perdendo: non ne vale la pena cercare di recuperarlo! Il Sindaco ha chiesto agli operatori turistici monrealesi se preferiscono i visitatori per le strade piuttosto che chiusi dentro un sia pur magnifico edificio come il Complesso Guglielmo? Se io fossi uno di questi operatori mi preoccuperei, poiché il rischio è quello che, visitata la Cattedrale, visitato il Museo, i turisti se ne vadano lo stesso. Perché dovrebbero restare in città? Perché dovrebbero alloggiare in uno dei nostri Bed and breakfast? Ci vuole una settimana per visitare il Museo? Anzi, tra Cattedrale e Museo esaurirebbero la loro giornata, arricchirebbero la società che gestisce il Guglielmo, e noi rimarremmo con un palmo di naso. Non sarebbe stato meglio restaurare i nostri monumenti, portare in giro per le strade i nostri visitatori? Poi sarebbe stato compito dei nostri operatori turistici accattivarseli, attrarli con i loro prodotti e la loro creatività. Pensiamo ai laboratori di mosaico, ai ceramisti, ai locali tipici, alla bancarella della granita. Rischiano tutti di averne un danno dal Museo Narrativo.

Certo, il Sindaco potrebbe sempre obiettare (d’altronde è il leitmotiv delle ultime amministrazioni): ma dove li avete visti, cari amici di Monreale Futura, i soldi per mettere a posto i monumenti della Città? Sarebbe fin troppo semplice e banale rispondergli, ma i Monrealesi devono sapere che i bandi comunitari esistono soprattutto per il recupero del patrimonio architettonico locale. Solo che i nostri amministratori, che ne possono sapere? Se avessero davvero avuto voglia e competenza per metter mano a un grandioso progetto di recupero del nostro patrimonio architettonico e culturale, dal 2000 ad oggi, cioè da quando esistono i fondi comunitari, avrebbero avuto tutto il tempo necessario per far tornare Monreale ai fasti di un tempo. E la candidatura all’Unesco avrebbe potuto riguardare la nostra Città piuttosto che il solo Duomo. Ma questa gente che crede di saper amministrare, non potrà mai elaborare un progetto così ambizioso, poiché non ne ha gli strumenti culturali, poiché non ha tra i suoi primi obiettivi di governo l’interesse della collettività.

Un piano serio per il rilancio del turismo a Monreale, lo ribadiamo, non esiste e non è mai esistito. E il Museo Narrativo, e ci auguriamo davvero di sbagliarci, non sarà da solo in grado di riportare il turismo nel nostro paese. Uno degli aspetti più interessanti del programma di Monreale Futura, che sarà presentato a giorni, sarà proprio il progetto per il rilancio del turismo a Monreale.

E poi c’è il problema dei costi di realizzazione del Museo. Altri 2,5 milioni di euro dalla Regione  Sicilia. Ma ce li hanno regalati? O li dobbiamo restituire? 20 milioni di debito fuori bilancio stiamo cercando di spalmarli grazie al piano di riequilibrio finanziario che ancora la Corte dei Conti non si decide a deliberare (dimenticavo … se passa il piano, il Comune di Monreale dovrà pagare oltre 2 milioni di euro all’anno per i prossimi vent’anni alla Cassa Depositi e Prestiti!), ne mettiamo altri 2,5 milioni per il Museo … ma chi li paga questi debiti? Ovviamente non è un problema di Di Matteo, poiché sta per lasciare la sua poltrona. Certo, ci dirà che sono soldi ben investiti, e speriamo che gli unici a avvantaggiarsi del Museo non siano i gestori individuati dalla gara d’appalto.

 

SALVADANAIOAndiamo alle 15 assunzioni per l’ARO. Anche in questo caso i detrattori del Sindaco si sono sprecati: non illudere i Monrealesi, non fare promesse in campagna elettorale …  Vorremmo far notare al Sindaco e ai suoi detrattori, che i dipendenti del Comune di Monreale sono già tanti rispetto alle reali esigenze dell’amministrazione, e che l’assunzione di altre 15 unità non farebbe che annullare quelle economie che potrebbero realizzarsi  con la gestione efficiente (o presunta tale) dei rifiuti. Qualunque siano le professionalità necessarie per gestire il bacino di compostaggio di Bisacquino, il Sindaco sa bene che una tale spesa in più cadrebbe sotto la lente di ingrandimento della Corte dei Conti che, se Di Matteo non lo avesse notato, ha puntato su di noi le sue attenzioni (vedi piano di riequilibrio finanziario). I futuri amministratori sappiano, poiché siamo certi che non lo sanno, che sarà impossibile fare nuove assunzioni se prima non si saranno cercate altre soluzioni.

 

E le soluzioni ci sono, come quella di formare il personale esistente che sappiamo già farà parte dell’ARO. Quindi, cari Monrealesi, siate vigili. I vincoli imposti alle Amministrazioni inadempienti sotto il profilo finanziario sono stringenti: si deve ridurre la spesa, non si può assumere nessuno!

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Davide Parisi – Presidente di Monreale Futura

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