Il valzer delle farfalle

Dopo diverse sedute a vuoto, si chiude la vicenda dell’istituzione dell’ARO monrealese.  Abbiamo seguito queste vicende con particolare attenzione, poiché riteniamo l’argomento essenziale per la vita futura di Monreale.

Conclusa la prima parte dell’operazione ARO con la delibera tanto agognata, adesso sarà da vedere quali saranno le regole e i contenuti del progetto. Noi di Monreale Futura riteniamo di dover esprimere il nostro punto di vista in merito alla questione.

Intanto vogliamo sottolineare il paradosso dell’approvazione a scatola chiusa: prima decidiamo di giocare e poi stabiliamo le regole del gioco. Ai Monrealesi non sarà sfuggito che la delibera di oggi ha riguardato l’istituzione di un ente su cui non si sa quasi nulla, se non che si dovrà occupare della gestione dei rifiuti nel nostro paese.

Sarà anche vero, come dice il Sindaco, che la normativa regionale consente di deliberare l’approvazione dell’ARO prima di stabilirne il piano industriale, ma ci chiediamo perché Di Matteo ci abbia pensato solo a febbraio a metter mano alla questione rifiuti. Penso che fosse informato sul fatto che l’ATO, che gestisce oggi la raccolta, dal primo maggio non ci sarà più; così come immagino che sapesse che era necessario istituire un’altra società (l’ARO) che deve prenderne il posto. Perché allora non ci ha pensato un anno fa? perché non ha presentato un piano industriale a febbraio scorso? Perché non ha consentito al consiglio comunale e alla cittadinanza di discutere ed eventualmente migliorare il suo progetto? Penso che si sarebbe dovuto procedere così all’interno di un’amministrazione seria, soprattutto per una questione così delicata. Invece il Sindaco se l’è “AROnniata” (per riprendere un’osservazione di un illustre amico) fino a febbraio 2014, dando al provvedimento un ovvio carattere d’urgenza.

Ed ecco la necessità di ricorrere all’escamotage della legge regionale che deroga rispetto anche solo al buon senso comune. Purtroppo è facile pensare male, ma sembra che non ci siano valide ragioni per cui si dovesse aspettare l’ultimo momento. Tendiamo ad attribuire questa scelta, che riteniamo consapevole da parte del sindaco, a tre cause ben precise, non necessariamente escludentesi l’una con le altre: 1) L’amministrazione non ha la ben che minima idea di come si dovrà organizzare la gestione della raccolta dei rifiuti a Monreale. Il Sindaco non ci venga a dire che non è compito dell’amministrazione elaborare il piano industriale dell’ARO, ma la cosa che sembra certa è che non se ne dovrà occupare lui, visto che a Maggio si vota e la formulazione di un serio piano industriale richiede tempo e dedizione. 2) Siamo vicini alle elezioni e vuole fare bella figura davanti ai Monrealesi, mostrandosi come il salvatore della patria. Ma non fa i conti con i disastri di cinque anni di pessima amministrazione, e con un’ARO che rischia di non riuscire ad operare entro i tempi necessari. 3) Semplice ignavia, opzione che non ci meraviglierebbe visto che un’amministrazione attiva e operativa avrebbe avuto l’opportunità di rivoltare il nostro paese come un calzino, se solo ne avesse avuto voglia, o le competenze.

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Lasciamo scegliere ai Monrealesi quale delle tre motivazioni ritengono la più appropriata. Il dato di fatto è però che il consiglio comunale ha dovuto scegliere di fretta e furia, senza avere alcuna possibilità di replica. Tanto è vero che è iniziato un vero e proprio valzer delle farfalle: chi chiede più informazioni, chi dice che prima ci vuole il piano industriale, chi dice che la raccolta si dovrebbe fare in “house”, i consiglieri che disertano le sedute per non essere costretti a decidere, i consiglieri dell’ex maggioranza che entrano ed escono dall’aula consiliare a seconda dello stato di avanzamento dei lavori (mi costa dover dare ragione ai consiglieri del PD: gli “Arcidiaconi” si allontanano poi ritornano, giusto per non far raffreddare troppo il fianco del Sindaco).

Attenzione, però! I consiglieri, in particolare quelli di opposizione (anche se non si sa più chi è di opposizione e chi di maggioranza …) sono assolutamente complici dell’amministrazione. Come è possibile che aspettino febbraio per avanzare una proposta? A già … non l’hanno mai avanzata una proposta! Mi scuso. Se il Sindaco non si muove (e avrà le sue ragioni), buon senso vuole che si faccia un po’ di pressing, che si faccia un po’ di chiasso (legittimo … direi), e se anche il pressing non ha effetto, si presenta una proposta, a firma dell’opposizione, in modo da mettere il Sindaco nella precaria posizione di chi deve motivare la sua inerzia, e di chi deve esprimersi su una proposta seria e concreta (ammesso che i consiglieri di opposizione fossero o siano in grado di elaborare una proposta sulla gestione dei rifiuti, poiché ci sembra che anche loro abbiano le idee confuse … anzi … sembra proprio che non abbiano alcuna idea). Un buon padre di famiglia sarebbe stato in grado di fare, come me, questa osservazione. Perché altrimenti qualcuno mi dovrebbe spiegare a cosa servono 30 consiglieri comunali: non è che per caso hanno capito che si devono pronunciare solo se interpellati? Spero di no! Ignavi anche loro.

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Invece chiariamo, e lo facciamo sussurrando, la nostra idea su come si dovrebbe sviluppare un serio progetto di gestione dei rifiuti, affinché non ci dicano che sappiamo solo criticare. Lo sussurriamo perché l’idea è parte integrante del nostro programma ed è prematuro parlarne adesso. Ma possiamo dare qualche anticipazione: individuazione delle aree in cui istituire le isole ecologiche; eliminazione di tutti i cassonetti dell’immondizia dalla Città; campagna “feroce” di sensibilizzazione sulla differenziata presso la comunità monrealese; sgravi corposi dalle tasse per i cittadini virtuosi, e non le briciole come avviene adesso; contratti con le ditte di smaltimento dei rifiuti differenziati; ….. non possiamo aggiungere altro, anche perché riteniamo che la responsabilità ricada in primis sui consiglieri e sull’amministrazione.

Concludo esprimendo una riflessione ad alta voce, così come spesso mi capita di fare all’interno del nostro movimento.

Non si fa così. Le istituzioni, e quelle comunali non fanno eccezione, servono per rappresentare le esigenze della comunità. Chi siede sui banchi del consiglio o sulle poltrone degli assessorati dovrebbe sempre avere presente che sta lì perché i cittadini ce li hanno mandati. Le istituzioni sono state create dalle comunità che hanno rinunciato ad alcuni diritti personali per un pacifico e sereno vivere comune. Ma questa delega di potere deve essere esercitata al massimo delle possibilità. E ciò non accade. Purtroppo la sensazione è che chi ci rappresenta non abbia davvero a cuore i problemi della Città e del Territorio, e questo ci rende critici, a volte ostili. In tanti a Monreale hanno maturato un senso di repulsione nei confronti dei politici e della politica attuali, tanto che le percentuali di chi non va a votare sono in costante aumento, legislatura dopo legislatura. È andata a finire che un politico vale l’altro, per la convinzione che tanto nulla potrebbe cambiare.

Noi siamo invece convinti che si possa tornare alla vera politica, fatta di idee e di passione. Non è difficile questo cambiamento, basta entrare nell’ordine di idee che l’unico obiettivo di un buon amministratore è occuparsi del benessere della collettività, dimenticando l’interesse personale. Rappresentare la collettività non è solo un onore, ma siamo consapevoli che è soprattutto un onere, per la responsabilità che ti assumi nei confronti di chi ti ha dato fiducia.

Davide Parisi – Presidente di Monreale Futura

Un pensiero su “Il valzer delle farfalle

  1. Caro Davide, le tue profonde riflessioni spaccano il centro del bersaglio della vecchia politica. Soltanto citando, a mio sostegno, il più grande politico della Roma imperiale, ossia posso continuare, candidamente, a condividere il tuo pensiero organico in materia di bene comune. La presentazione e netta esposizione del tuo ideale politico e civile, l’esaltazione implicita di un otium cum dignitate, la definizione di una svolta radicale di cambiamento nella nostra città, attraverso una nuova cultura di valori condivisi e di bisogni dell’intera collettività, costituiscono il culmine e la sostanza del tuo articolo-programma. Tieniti saldamente ancorato alla valutazione espressa ,
    certamente resisti ad essa sin là dove il dovere e la lealtà lo richiedano. ;sì, in quanto essa distrugga il giusto rigore; ma c’è pure un merito nell’essere umani. Se tu vorrai cospargere sulla tua austerità e gravità un poco della tua sorridente cordialità, le tue virtù non si faranno per questo migliori, poiché sono ottime, ma certo più gradevolmente amabili.
    Con stima, Marco Aureliano(S.C.).

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