Monreale: patrimonio dell’Unesco. Un’occasione unica per tornare a brillare.

Riportiamo sul nostor blog l’ultimo articolo di Natale Sabella pubblicato su filodirettomonreale.it in tema di UNESCO e sviluppo della città di Monreale.
Se ben condotta, negli anni a venire avrà di certo influenze positive sui settori attualmente in crisi

Monreale 7 marzo – La Cattedrale di Santa Maria Nuova, con l’annesso chiostro Benedettino, edificati da re Guglielmo II, nel 1174 – monumenti preziosi -, importanti, che la Città di Monreale vanta custodire unitamente ai sacelli reali, non oltre giugno faranno parte insieme alle splendide e gloriose cattedrali di Cefalù e Palermo della lista del Patrimonio mondiale dell’UNESCO.

Un riconoscimento che pone nuovamente alla ribalta della Comunità internazionale, la Chiesa regale di Guglielmo il buono, intitolata alla Madre di Dio, Assunta in cielo; gioiello d’arte e di fede, santuario Mariano, mirabile scrigno contenitore della Bibbia di Guglielmo, rappresentata dall’arte musiva all’interno della basilica Normanna. Un’opera di eccezionale ed incommensurabile valore che non ha eguale, che attraverso i cicli musivi narra una storia incredibilmente stupenda e straordinariamente vera: il Cristianesimo attraverso i testi sacri.

Un connubio fecondo tra architettura, arte del mosaico e scultura, che si ritrova anche nel chiostro dei Benedettini che immortala nei capitelli, avvenimenti biblici e pagani. Un riconoscimento che la Comunità internazionale assegna alla cultura artistica, architettonica, scultorea, BizantinaAraba e Normanna fiorita nella Sicilia nel XII secolo, legata al percorso artistico, culturale, religioso, di fede, di tre cattedrali vescovili, situate nella parte Occidentale della Sicilia. Un riconoscimento che vede insieme le Municipalità di Palermo, Monreale e Cefalù, impegnate a sostenere obbligazioni sempre crescenti e rilevanti, non di poco peso verso l’UNESCO, e le Città che governano e rappresentano.

Un progetto, che coinvolge le Curie Vescovili, le Fabbricerie delle Chiese Cattedrali, le Amministrazioni locali, la Regione Siciliana, e tramite essa l’Assessorato Beni Culturali e dell’Identità Siciliana, la Soprintendenza Beni Culturali ed Ambientali di Palermo, l’Assessorato al Turismo e allo Spettacolo, impegnate a svolgere ruoli e compiti non soltanto di mera e pura rappresentanza, ma soprattutto proiettate a centrare obiettivi certi e prefissati.

Poco finora ha fatto l’Amministrazione Comunale di Monreale nei confronti dei cittadini Monrealesi circa il governo e l’organizzazione della città anche nei confronti dell’UNESCO. Ogni cosa è rimasta immutata al suo posto, basta solo guardarsi intorno. Niente al di là delle dichiarazioni d’intenti, di futuri propositi esternati e riportati dagli organi di stampa dai toni altisonanti e senza effetto reale alcuno. Nessun’azione riguardo il coinvolgimento degli stessi abitanti. E’ compito delle Municipalità interessate svolgere un ruolo attivo ma soprattutto organizzativo oltre che partecipativo. Questo finora a Monreale non è stato fatto, anzi – a dire di alcuni concittadini – sembra che l’unica cosa che attende l’Amministrazione Comunale è che arrivi presto questo fatidico giorno, che vede Monreale fare parte dell’UNESCO, una questione vista più in ottica burocratica che altro, tramite l’apposizione di un timbro. Le tre Amministrazioni quantunque diverse, restano legate da un sigillo unico e indissolubile, il riconoscimento della cultura, dell’arte, della bellezza dei monumenti Arabo – Normanni, testimonianze splendide di un periodo storico florido che ha prodotto architettura, scultura, arte musiva.

L’Organizzazione delle Nazioni Unite, per l’Educazione, la Scienza e la Cultura, riconosciuta per l’alta rilevanza culturale, artistica e scientifica, si propone come obiettivo finale di conservare, preservare e mantenere in sicurezza le splendide cattedrali, e con essequanto vi sta intorno. Il contesto, l’ambiente, il paesaggio. Il fatto stesso che le Cattedrali e gli altri gioielli d’epoca Normanna saranno posti sotto l’egida dell’UNESCO, significa che non solo i monumenti riconosciuti dall’UNESCO saranno tutelati, ma soprattutto i nuclei antichi e storici dei quali i monumenti fanno parte. Un riconoscimento che se non sarà accompagnato da politiche mirate tendenti a recuperare e rivitalizzare l’ambiente, potrebbe divenire solo fine a se stesso. Ma per fortuna le cose non stanno così.

L’UNESCO mantiene e tutela l’identità, rafforza le radici, si adopera affinchéil patrimonio architettonicomonumentale venga custodito. Pone i presupposti, le basi, affinché i Comuni si adoperino e si prendano cura del patrimonio storico architettonico edilizio esistente, curino i contesti verdi storicizzati; si adoperino affinché le Città intraprendano un cammino consapevole ed eco-sostenibile, riconoscano all’ambiente un valore assoluto, preponderante, una forza rigeneratrice da cui partire. Un’occasione unica da non perdere, che la Municipalità di Monreale e per essa l’Amministrazione comunale non può farsi sfuggire, che se ben condotta e portata negli anni a venire avrà di certo influenze positive sui settori attualmente in crisi. Un impulso notevole riguardo la debole economia cittadina, un argine e una barriera ad una crisi profonda, soprattutto per quel che riguarda le attività legate al turismo, all’artigianato, al commercio.

La Municipalità di Monreale non solo è invitata a partecipare in prima persona a quest’importante e significativo avvenimento, ma ha l’obbligo politico, culturale, etico e morale, di agire per il bene della città, affinché Monreale diventi quella che ancora non è, una cittadina accogliente, ospitale, pulita, ordinata, decorosa, organizzata. Il fatto stesso che oltre il Duomo e il Chiostro, i turisti un giorno potranno visitare altri gioielli architettonici, altri beni artistici dentro e fuori Monreale, si pensi alle chiese, ai conventi, agli oratori, ai complessi monumentali, alle tante, innumerevoli opere d’arte, attraverso percorsi turistici organizzati, consente in futuro di fare conoscere ad un  pubblico sempre  più vasto, di visitatori e turisti, luoghi ed opere d’arte, finora non tanto conosciute.

Tutto questo solo se il patrimonio ed i beni che la Città dispone, saranno restaurati, resi accessibili, portati all’antico splendore. Una risorsa ulteriore, un rilevante potenziale da promuoverepropagandare che farà salire Monreale alla ribalta insieme alle sue bellezze artistiche, ambientali e paesaggistiche. Un’occasione propizia per porre all’attenzione dei mass media, alla cultura artistica e scientifica internazionale ed alla fruizione di turisti e cittadini una delle Città d’arte fra le piùimportanti e rinomate della Sicilia.

di Natale Sabella,  All rights reserved

Un pensiero su “Monreale: patrimonio dell’Unesco. Un’occasione unica per tornare a brillare.

  1. Salvo Venturella, PhD research in: Cultural Management and Local Resource Development - presso Universitè Libre de Bruxelles. ha detto:

    Considero personalmente tale iniziativa una farsa sia sul piano tecnico, sia sul piano sociale. Cominciamo a parlare dell’aspetto tecnico. In assenza di un PRG e di un PPE efficace, oltrechè aggiornato per il Centro Storico di Monreale, e di un Piano Traffico, voglio capire dove il Comune intende delimitare le Aree 1 e 2 previste per il sito UNESCO. Considerato che l’accordo sull’Area 1 prevede la pedonalizzazione completa delle Piazze e delle Vie intorno al perimetro del complesso monumentale, è interessante verificare come questa area sarà puntualmente disattesa e non rispettata. L’Area 2 che si estende oltre questo perimetro, acquista una identità quasi poetica e shakespeariana, perchè è tra l’essere o non essere. Teoricamente dovrebbe essere solo che praticamente non può essere, per il semplice motivo che l’intorno urbano all’Area 1 non offre le condizioni per esserlo. Ricordando che l’UNESCO non offre denaro, ma vuole garantito che i beni vengano puntualmente sottoposti a conservazione e manutenzione, vediamo di capire il perchè questa cosa non funziona sul piano sociale. Cominciamo affermando che da parte dell’Amministrazione non c’è stata alcuna propaganda e condivisione dell’iniziativa sin dall’esordio stesso, per cui tutte le cose al solito cadono dal cielo giusto un paio di mesi prima, secondo creerà degli squilibri sull’urbano monrealese in termini di valorizzazione. Questo perchè non essendoci una politica di valorizzazione distribuita in egual misura sui beni, questa risulterà più opprimente quando la vicenda si chiuderà, per il semplice motivo che il complesso assorbirà tutte le risorse, così come le assorbe la Festa del Crocifisso sia in termini temporali che in termini economici e di impegno della pubblica amministrazione. Essendo convinto che puntare solo ed esclusivamente sui cavalli di battaglia sia strategicamente sbagliato, e che la situazione di Commercianti di serie A, B, C, sarà ancor più aggravata, relativamente alla posizione del locale rispetto al sito, concludo affermando che: un buon progetto nasce perchè ci sono i presupposti, le potenzialità e i ritorni. Nel nostro caso il primo fattore è assolutamente assente, il secondo è poco studiato perchè dipende molto dal primo, il terzo elemento è assolutamente opinabile perchè si basa sui precedenti fattori. Quindi di cosa stiamo parlando? Restando fiducioso del fatto che non porterà a una beata “cippa”, ma al solito sarà tutto fumo e niente arrosto, soprattutto quando l’arrosto in termini di sharing è fra pochi,…mi auguro che Monreale e i cittadini Monrealesi finalmente comprendono che occorre sostituire le competenze agli amici, parenti e consigliati (indicati), soprattutto alle urne, a maggior ragione se hanno a cuore il futuro dei propri figli, i quali non possono assolutamente essere di seria A, B, e C.

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